Si può andare in montagna con il nuovo lockdown? Lo spiega il CAI
Con il nuovo decreto del 3 novembre in vigore da oggi e l’istruzione delle zone gialle, arancio e rosse, potremo ancora andare in montagna?
Ce lo spiega il CAI, Club alpino italiano. La risposta non è una sola ma dipende appunto dallo stato di emergenza nella regione in cui ci troviamo.
Le Regioni Rosse (Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta) sono infatti caratterizzate da uno “scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”, l’attività motoria è consentita, individualmente, in prossimità della propria abitazione. E’ possibile fare attività sportiva, tra cui è compreso il trekking, all’interno del Comune. Va indossata la mascherina e va mantenuta una distanza di 1 euro dalle altre persone. Nel proprio comune di residenza ci si può spostare solo per lavoro, situazioni di necessità e di salute.
Nelle Regioni Arancioni (Puglia e Sicilia), dove cioè lo scenario è di “elevata gravità e un livello di rischio alto” ci si può spostare al di fuori del proprio comune oltre che per soliti motivi di lavoro, salute e studio, anche per “per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale Comune”. Secondo il CAI:
“Non essendo sospesa in queste aree l’attività motoria l’attività sportiva (fermo il distanziamento e il divieto di assembramento), si deve ritenere che, nel caso in cui tali attività non possano essere svolte nel proprio Comune (come nel caso dei territori di pianura) lo spostamento all’interno della propria regione, ancorché sconsigliato, sia da considerarsi possibile”.
Nelle Regioni Gialle (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province Autonome di Trento e di Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto) si possono svolgere le attività in montagna, rispettando ovviamente le distanze, evitando assembramenti e utilizzando le mascherine. Non si può ovviamente andare a fare trekking o passeggiate in regioni rosse o arancio.