“Prudenza in Montagna”, il 12 giugno 5 appuntamenti in Trentino
Cinque appuntamenti in un giorno, il 12 giugno, per la prima edizione del progetto “Prudenza in Montagna”. L’idea dei promotori dell’iniziativa: Associazione Rifugi, S.A.T, Soccorso Alpino, Guide Alpine, Fondazione Dolomiti Unesco e Trentino Marketing è quella di sensibilizzare a un approccio consapevole della montagna.
Andare in montagna in sicurezza significa creare una cultura del rispetto e dell’attenzione basata sulla conoscenza dell’ambiente e dei potenziali pericoli.
Per questo motivo sono state organizzate 5 uscite in luoghi esemplificativi delle attività outdoor che si svolgono in montagna: il trekking sulle Pale di San Martino, la ferrata sul Monte Albano/Mori, l’arrampicata-Catinaccio e sul Brenta e l’ambiente innevato sul ghiacciaio Presena. Alle attività potranno partecipare circa 10 persone che saranno accompagnate dalle Guide Alpine del Trentino. I rifugi saranno i punti di appoggio di queste esprienze.
“Con Mauro Mazzola, che seguiva già questi temi, è nata l’idea di mettere intorno ad un tavolo tutti i protagonisti della montagna trentina per creare questo progetto – ha spiegato Roberta Silva, presidente dell’Associazione Rifugi del Trentino – Quanto sia importante parlare di prudenza nell’affrontare i vari ambienti a seconda delle condizioni, soprattutto ora, perché in questi ultimi anni l’approccio alla montagna è cambiato insieme agli utenti. Per noi è sostanziale parlare di prudenza adesso ad inizio stagione, tutti insieme in modo che il messaggio raggiunga quante più persone possibili”.
Chiaramente il rischio zero in ambiente montano non può esistere ma si può lavorare per comunicare e rendere i turisti e i frequentatori delle “terre alte” consapevoli del fatto che ci si muove in un ambiente naturale che va rispettato e affrontato con prudenza.
” E’ chiaro che i frequentatori della montagna si dividono in due grosse categorie: alpinisti/escursionisti e turisti – ha concluso Mauro Mazzola – E’ evidente anche come sia cambiato il ruolo rifugio ora diventato meta. Non è più un punto di passaggio lungo un itinerario più ampio. E’ sostanziale andare sempre in montagna con prudenza. Soprattutto ora anche con l’incidenza sempre più marcata di certi fenomeni meteorologici. Chi non vive di base in montagna, non conosce l’esito di certe condizioni. I trenta gradi in quota possono avere conseguenze completamente diverse da quelli in città. Per questo bisogna essere pronti ed attrezzati adeguatamente. La tempistica delle escursioni è anche un aspetto molto importante come l’abbigliamento. Camminare in montagna significa percorrere sentieri lungo i quali si procede in maniera differente dagli itinerari urbani quindi possono presentarsi caratteristiche del terreno particolari che cambiano anche il tempo di percorrenza. Servono calzature adeguate specie se piove o s’incontra della neve. Noi non vogliamo assolutamente limitare la frequentazione della montagna ma rendere gli utenti consapevoli della necessità di essere prudenti che è l’obiettivo condiviso di questo progetto che ci vede tutti protagonisti. La montagna è un ambiente naturale che va affrontato con rispetto e appunto prudenza”.