L’Europa vuole ridurre lo status di protezione del lupo
In Europa si lavora per ridurre lo status di protezione del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”.
La proposta della Commissione europea risponde, secondo quanto dichiarato dal presidente Ursula von der Leyen a una richiesta da parte delle autorità locali di avere una “maggiore flessibilità”. In Italia il lupo è protetto dal 1971 e negli anni la situazione di questo predatore è decisamente migliorata, tanto che attualmente la IUCN, Unione internazionale per la conservazione della natura, ha abbassato il rischio di estinzione relativa a queste specie a “minimo”, ovvero una categoria che “comprende specie con ampio areale e popolazione numerosa, che non soddisfano i criteri per l’inclusione in nessuna delle categorie a rischio”. Gli avvistamenti negli ultimi anni si sono moltiplicati da sud a nord in Italia e questa specie è tornata stabilmente con numerosi branchi sulle nostre Alpi, da dove era scomparsa nei decenni passati.
“Il ritorno dei lupi è una buona notizia per la biodiversità in Europa – ha commentato von der Leyen – ma la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale, soprattutto per il bestiame”. Ora la palla passa al Consiglio d’Europa che potrà richiedere che venga modificato lo status del lupo nella Convenzione di Berna.
“Dopo anni di lavoro finalmente i primi risultati cominciano ad arrivare – ha spiegato l’europarlamentare Alessandro Panza della Lega – E’ un passo importante che finalmente mette al centro non solo la tutela della specie ma anche l’importanza del mantenimento dell’attività antropica sulle nostre montagne. Non si tratta di una battaglia ideologica contro il lupo o contro i grandi carnivori in generale, ma se l’obiettivo deve essere la convivenza, le regole devono essere equilibrate e devono tenere conto di tutti gli aspetti. Il numero dei lupi è aumentato, non ci sono più dubbi a riguardo e una corretta gestione servirà anche a tutelare la specie stessa”.