Il Bike Park Plan de Corones raccontato da due “trail builder”

Trail builder, ovvero costruttori di sentieri. All’interno di un bike park sono le persone che si dedicano al disegno, alla realizzazione e alla manutenzione dei tracciati che vengono percorsi da migliaia di mountain bike ogni estate. E anche ogni autunno, visto che il Bike Park Plan de Coroner sarà aperto fino al 10 novembre con i suoi 18 trail per ogni livello. Una lunghissima stagione delle due ruote che si rivela sempre più centrale nell’offerta estiva di Kronplaz e che continua fino all’autunno inoltrato dimostrando, da una parte, che la domanda per questo tipo di strutture organizzate è i crescita, dall’altra che le località turistiche più sviluppate, come nel caso di Plan de Coroner, puntano forte ed investono sulla destagionalizzazione dell’offerta turistica.

Dietro ognuno dei 18 trail del Bike Park Plan de Coroner c’è lavoro, studio, passione, come raccontano Markus e Michaelangel.

Quando hai iniziato a lavorare sui sentieri?
Michaelangel: Ho iniziato a lavorare sui sentieri nel 2014, quando è stato inaugurato il Furcia Trail.
Markus: Io lavoro dal 2010, ho sempre lavorato anche nel bosco per il taglio legna. Ma si può dire che sono 14 anni che lavoro sui Trail da mountain bike.

Ti occupi di un sentiero particolare?
MA: Dal 2014 mi dedico ai sentieri che scendono sul lato di San Vigilio di Marebbe, quindi Furcia, Crazy Bunny Line, CC Top Line, e Piz de Plaies.
M: Mi occupo in generale della parte nord di Kronplatz, del sentiero Herrnsteig con tutte le sue varianti (Franz, Hans, Christian, Andreas, Alex, Uschi, Korer, Richard-Anton, ecc). Comunque tutto quello che scende dal versante nord e che fa parte del Trail Herrnsteig.

Qual è la sfida più grande nel lavorare sui sentieri?
MA: La sfida più grande è quella di collaborare con la natura, trovare una via, perché possiamo costruire quello che vogliamo, ma se non va bene alla natura, alla fine non dura tanto.
M: Per me la sfida più grande nel lavorare sui sentieri è di fare un bel lavoro già dall’inizio, soprattutto per quello che riguarda la gestione dell’acqua. I sentieri devono resistere a tanta pioggia. Quando piove forte, il sentiero deve resistere. Se accade questo, significa che è costruito bene. La seconda parte, logicamente deve essere divertente andare in bici sul sentiero, per avere un certo Flow. È anche importante non avere troppa erosione. L’obiettivo è quello di costruire un sentiero che rimane più tempo possibile in buone condizioni anche quando ci gira tanta gente.

Qual è invece la soddisfazione più grande?
MA: Quando costruisci un pezzo di trail, o e poi lo rifai in bici.
M: Quando vedo persone che tornano di nuovo a girare da noi, così so che abbiamo lavorato bene e che abbiamo fatto i sentieri nel modo giusto. E poi anche quando la gente si ferma sui Trail e ci racconta che ama girare qui a Plan de Corones.

Qual è il sentiero dei tuoi sogni?
MA: Il sentiero dei miei sogni… non so se esiste un sentiero dei miei sogni. In base a dove mi trovo, dove sono, mi disegnerei un sentiero, ma dipende sempre un po’ dal posto, dall’ambiente che ci circonda.
M: Ho girato un po’ e i miei Trail preferiti sono a Whistler, Over the Top e Crank It Up, poi Hangover a Sedona. In Italia il mio sentiero preferito e l’Ossario Trail in Val di Fassa.