Il libro della neve di Franco Brevini vince il premio Itas del Libro di Montagna
Il libro della neve di Franco Brevini, edito da Il Mulino, ha vinto l’edizione 2020 del Premio ITAS del Libro di Montagna.
Il concorso letterario internazionale, giunto alla 46 esima edizione, è dedicato alle opere che raccontano la montagna in ogni sua forma. L’ultima edizione è stata da record come numero di partecipanti con 123 opere di 58 case editrici.
Il libro della neve è “un volume che parte dall’osservazione di un singolo fiocco di neve, ci trascina in un viaggio affascinante che spazia dal timore suscitato negli antichi dal “crudo verno” ai pattinatori raffigurati nei quadri fiamminghi, dal senso del sublime che le Alpi innevate evocavano ai poeti romantici alla visione addomesticata dei pendii imbiancati proposta dai moderni comprensori sciistici. Un libro necessario, molto documentato, riccamente illustrato con gusto e raccontato da una voce affascinante come quelle che ci piacerebbe ascoltare la sera, nel tepore di un rifugio, mentre fuori mulinano i turbini della “bianca signora””.
Gli altri libri premiati sono L’impero in quota (Einaudi) di Silvia Giorcelli Bersani nella sezione “Vita e storie di montagna”, Trail Running & Ultra Trail (Mulatero editore) di Nicola Giovanelli – sezione “Guide e mappe”, Ogre. Il settemila impossibile (Corbaccio) di Doug Scott – sezione “Alpinismo e sport di montagna“, Una balena va in montagna (Salani editore) di Ester Armanino e Nicola Magrin – sezione “Libri per ragazzi” mentre a Le radici dei boschi. La questione forestale nel Tirolo italiano durante l‘Ottocento (Publistampa Edizioni) di Mario Cerato è andata la Menzione speciale Trentino.
“Tenacia, orgoglio, meraviglia. Sono queste le tre parole chiave con le quali riassumerei questa particolarissima annata del Premio Itas. Tenacia nell’andare avanti nonostante l’evidenza che le nostre riunioni primaverili saltavano fatalmente una dopo l’altra, e che l’emergenza era da prendere molto sul serio – ha spiegato Enrico Brizzi, Presidente della giuria – Neanche per un attimo, tuttavia, abbiamo pensato che questa edizione del Premio potesse saltare. Siamo andati avanti a distanza col pieno sostegno della Compagnia, e crediamo in questo modo di avere reso onore al Premio stesso, agli autori e agli editori di tutti i volumi in concorso. Orgoglio, perché con gli amici del Trento Film Festival siamo stati i primi a tornare in pista, a testimoniare che, per quanto duramente colpiti, si può e si deve ripartire. Meraviglia, infine, nel renderci conto ancora una volta, e più che mai, che l’essere umano è animale sociale, che agogna stare con gli altri e sente propri i libri capaci di parlare al suo cuore. È stato struggente, nei mesi duri della quarantena collettiva, leggere di montagne, grandi spazi, viaggi. Ma appena è stato possibile siamo tornati: lungo i sentieri, nei rifugi, per le alte vie, e qui, dove si celebra la storia d’amore infinita fra chi ama la montagna e chi sa trovare le parole più sorprendenti ed esatte per narrarla”.