Avvistamenti fauna selvatica: 5 consigli per non nuocere agli animali
Con la bella stagione e le escursioni in montagna si moltiplicano le possibilità di avvisare animali selvatici. I boschi e pascoli alpini sono ricchi camosci e cervi, mentre più in altro troviamo marmotte e stambecchi, solo per citare gli animali generalmente più facilmente avvistabili, in particolare nei periodi meno affollati, come alla fine dell’estate e all’inizio e alla fine della giornata.
E’ tuttavia necessario, per il bene degli animali, rispettare alcune regole, alcune intuitive, altre meno, per non nuocere alla fauna selvatica: il rischio di disturbare o anche mettere in pericolo l’animale che si incontra è infatti più facile di quel che si pensi.
Secondo Chiara Baccanelli, che gestisce la Casa del Parco dell’Adamello a Vezza d’Oglio, la prima cosa da non fare è “non seguire eventuali tracce che si possono trovare”. Lo stesso vale quando si avvista direttamente un esemplare “Non va inseguito, per evitare di spaventarlo e di spingerlo verso il pericolo”.
Quando si vede un animale “buona regola è restare immobili e godersi lo spettacolo, magari facendo un video per immortalare il momento. Ma senza avvicinarsi o forzare”.
La quarta regola è quella di non dar da mangiare agli animali. Questi sono attratti dall’odore particolare del nostro cibo ma non hanno un apparato digerente adatto e può quindi causare loro danni anche gravi.
Meno intuitiva è forse invece la quinta regola che dice di non lasciare nei boschi e nelle aree picnic, non solo carta e plastica ma anche rifiuti biodegradabili e avanzi di cibo “proprio per evitare che qualche animale se ne cibi – conclude Baccanelli – Gli abitanti nel bosco per sopravvivere ‘si arrangiano’, calibrando la loro dieta e variandola in base a quello che trovano in quel momento. Scombinare questo equilibrio può essere per loro davvero rischioso”.