ALTO ADIGE – A rifornire i rifugi ci penserà il drone
Il drone per rifornire i rifugi in quota. E’ a quanto punto l’Alto Adige dove si sta sperimentando questo modo più economico ed ecologico per portare vettovaglie e quant’altro ai rifugi di montagna, approvvigionamento che oggi è fatto, in molti coso, con gli elicotteri. Un drone rispetto a un elicottero consumerebbe meno, costerebbe meno e minimizzerebbe l’inquinamento acustico.
Flying Basket, start up specializzata proprio in droni da trasporto ha fatto nei giorni scorsi una dimostrazione a presso la sua sede di Naz-Sciaves.
Attualmente gli “aeromobili a comando remoto” consentono di trasportare fino a 100 km di peso e quello che si sta pensando di fare è una sorta di lista della spesa che i rifugiati possono mandare per vedersi recapitata la merce settimanalmente. Ovviamente il sistema sarebbe piuttosto flessibile, quindi con la possibilità di integrare gli ordini quando necessario.
“Con il nostro progetto pilota intendiamo garantire zero emissioni i Co2, dannose per il clima, minor inquinamento acustico e nel tempo anche un risparmio di denaro pubblico – ha spiegato all’Ansa l’assessore provinciale Massimo Bessone – Questo tipo di consegna, inoltre, consentirebbe ai gestori dei rifugi di contenere i costi di avvio per la ripresa dell’attività stagionale, un aspetto importante per la ripartenza dopo le chiusure per la pandemia”.