PIANO BATTAGLIA – La stazione Enea delle Madonie diventa “sentinella del clima”
Le Madonie, in Sicilia, sono uno dei luoghi scelti per il monitoraggio del clima a livello mondiale. L’Osservatorio dell’Enea delle Madonie è stato infatti selezionato dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) per diventare “una sentinella del clima mondiale” dove saranno raccolti dati che serviranno a monitorare i cambiamenti climatici (tra l’altro) studiando la composizione atmosferica ad alta quota.
La Stazione ENEA si trova a a Piano Battaglia, nel comune di Petralia Sottana, 1.700 metri di quota, sul Pizzo Carbonara ed è l’ottavo punto di monitoraggio dei gas ad effetto serra in Italia.
“L’alta quota, la posizione geografica, l’assenza di contaminazioni locali e l’accuratezza delle misure rendono la stazione ‘Piano Battaglia’, un punto di eccellenza per il monitoraggio a scala globale e lo studio dei complessi meccanismi del cambiamento climatico, in linea con i principi delle Nazioni Unite per la promozione del ruolo delle montagne come ‘sentinelle’”, ha spiegato Alcide di Sarra ricercatore del Laboratorio di Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima.
per il Mediterraneo centrale. L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) ha, infatti, conferito all’Osservatorio dell’Enea delle Madonie il riconoscimento ufficiale di stazione regionale per tutta l’area del Mediterraneo centrale, nell’ambito della rete mondiale per lo studio del cambiamento climatico, Global Atmosphere Watch (Gaw), che coinvolge circa 80 Paesi.
Lo rende noto l’Enea in occasione della Giornata mondiale della Meteorologia delle Nazioni Unite, dedicata a “l’oceano, il nostro clima e il tempo”, e che si celebra il 23 marzo per ricordare l’entrata in vigore, nel 1950, della Convenzione che ha segnato la nascita dell’Organizzazione Mondiale della Meteorologia.
La stazione Enea del Parco regionale delle Madonie si trova a circa 1.700 metri di quota, a Piano Battaglia, nel comune di Petralia Sottana (Palermo), e rappresenta oggi l’ottavo punto di monitoraggio dei gas serra in Italia. L’Osservatorio è anche parte del progetto Pulvirus, che studia il legame fra l’inquinamento atmosferico e la diffusione di Covid-19, le interazioni fisiche, chimiche e biologiche tra polveri sottili e virus, e gli effetti del lockdown sull’inquinamento atmosferico e sui gas serra.
“Con questa stazione l’Enea rafforza la sua partecipazione alla rete mondiale. L’Osservatorio delle Madonie si aggiunge, infatti, all’Osservatorio di Lampedusa, attivo dal 1992”, precisa Francesco Monteleone, ricercatore Enea presso il Laboratorio di osservazioni e misure per l’ambiente e il clima. “Questo riconoscimento di portata internazionale – conclude – conferma l’eccellenza italiana nella ricerca applicata alla protezione dell’ambiente, e consentirà alla stazione delle Madonie di assumere un ruolo di crescente rilievo scientifico”.