Tre trentini su quattro non gradiscono la presenza degli orsi

Fino a che si parla di questioni di principio e in generale di rispetto della natura solitamente tutti sono d’accordo. Quando poi con alcune problematiche connesse al mondo naturale, come la convivenza con i grandi carnivori, la si vive in prima persona le opinioni tendono a cambiare. E’ il caso della convivenza ormai al limite tra i trentini e gli orsi. Al netto di prese di parte politiche (da una parte e dall’altra) un dato è chiarissimo, i trentini vedono come un problema la presenza degli orsi che sempre più spesso vengono in contatto con le persone.

Secondo un sondaggio di BVA Doxa, il 32% dei residenti in Trentino considera la presenza dei plantigradi “per niente gradita”, mentre per il 41% è “poco gradita”: complessivamente, il 73% dei trentini giudica negativamente la presenza degli orsi sul proprio territorio. Nel 2011 questa percentuale era al 62%. Le motivazioni espresso riguardano il fatto che gli orsi “sono pericolosi per l’uomo” (36%), “sono troppi e vanno regolati” (28%) e “fanno paura” (22%).

E poi c’è un vero e proprio endorsement alla politica seguita dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti: il 69% si dichiara favorevole (il 25% contrario) alla legge regionale della Provincia autonoma di Trento che prevede l’abbattimento degli orsi problematici.

Il senso di preoccupazione personale per la presenza dell’orso coinvolge il 56% degli intervistati (nel 2011 la preoccupazione complessiva era pari al 17%). Chiaro il ricordo degli attacchi degli orsi agli uomini in Trentino, di cui parla l’87% degli intervistati. Tra di loro, il 53% dichiara di aver cambiato le proprie abitudini. I cambiamenti si rilevano maggiormente nel Trentino Occidentale (61%) e tra le donne (55%) e riguardano soprattutto “frequentare meno i boschi” (87%) ed “evitare zone poco frequentate” (29%).

Dell’analisi, inoltre, emerge che il 75% degli intervistati si dichiara informato sui comportamenti da adottare in presenza dell’orso, soprattutto i giovani di età compresa tra i 18 ed i 34 anni (81%).

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